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Se provassimo a descrivere in termini
spazio-temporali tutti i corpi che precipitano nel vuoto, ossia
trascurando in prima approssimazione gli effetti di attrito dell`aria,
noteremmo, contrariamente al senso comune veicolato dalle esperienze
quotidiane, che essi posseggono la stessa accelerazione,
indipendentemente dalla loro massa.
A conti fatti noteremmo che
l`accelerazione varrebbe circa 9,81 m/s2: questa valutazione appare
ovvia alla luce della legge che esprime la forza di Gravitazione
Universale:
dove:
M è la massa della Terra;
G è la costante gravitazionale;
mg è la massa del corpo soggetto alla forza gravitazionale;
r è la distanza del corpo dal centro della terra
In prossimità della superficie terrestre la quantità
vale proprio 9,81 m/s2.
Nel caso in cui lanciamo un oggetto sulla nostra verticale, l`equazione
oraria, nell`approssimazione dell`assenza dell`aria, è rappresentata da
quella che descrive il moto uniformemente accelerato
La descrizione si complica (e di molto) se invece introduciamo nei
nostri ragionamenti la presenza dell`aria.
Infatti, l`aria essendo un gas appartiene alla famiglia dei fluidi
ossia è un particolare stato della materia che gode, tra l`altro, della
proprietà di deformarsi illimitatamente se sottoposto a uno sforzo di
taglio.
Noi ci limiteremo alla descrizione del moto relativo di un corpo
all`interno del fluido aria, nel caso in cui il corpo descriva una
traiettoria verticale.
In prima approssimazione descriviamo il moto di un corpo che si muove
all`interno del fluido aria e che risente, in assenza di altre forze,
della forza risultante dovuta agli attriti indotti dal fluido stesso.
Questa forza risultante, ricavata da una serie di valutazioni empiche,
risulta del tipo
FA (v) = - kv2
per cui il Secondo Principio della Dinamica si riscrive come
Separando le variabili otteniamo
Nel caso più realistico, ma più complesso, della presenza della forza
di gravita` ricercando la condizione per cui
otteniamo una condizione che ci permette di risolvere agevolmente i problemi di natura analitica.
Il caso della traiettoria verticale, a causa dell`intrinseca geometria
collineare delle forze in campo ossia gravità e attrito dell`aria,
garantisce risultati analitici soddifacentemente rappresentativi della
realtà.
Limitiamoci al caso di una sfera di raggio R e massa m
che subisce a causa dell`attrito dell`aria (la cui densità possiamo
porla pari a ρ = 1,29 kg/m3) una forza (opposta al moto
della stessa) del tipo
dove per una sfera C = 0,5.
Come abbiamo già affermato la soluzione dell`equazione differenziale si
ottiene imponendo che la f sia uguale alla forza
peso; quindi la velocità vc sarà
da cui il tempo caratteristico
Schematizziamo il lancio verso l`alto di un grave di forma sferica dotato di vo mediante un disegno che rappresenta le fasi ascendente, apicale, discendente e quella dell`impatto al suolo.
Nel tratto ascendente , con velocita`iniziale vo
abbiamo:
Nella parte apicale della traiettoria abbiamo:
Nel tratto discendente abbiamo:
Infine all`impatto con il suolo:
ALLEGATO: file con le fomule già impostate per i calcoli
Si veda questa pagina per una esposizione più divulgativa
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