Enciclopedia delle armi - a cura di Edoardo Mori
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Alberto Guglielmotti
VOCABOLARIO MARINO E MILITARE – 1889
Estratto delle voci militari©
a cura di Edoardo Mori

|  A   |   B   |   CA   |   CE   |   D   |   E   |   F   |   G   |   I   |   L   |   M   |   N   - O |   P   |   Q-R   |   S   |   T - U   |   V - Z   |

Q - R

Quadrello
« Freccia, saetta, detto cosi dalla punta quadrangolare. »
Quadrello, Arme in asta con punta quadrangolare: e si noti come siffatti quadrelli a mano o coll'arco, o colla balestra si usavano principalmente per isfondar corazze; tantoché nelle armadure antiche se ne vedono anche oggi i segni.

Quadriga
« Cocchio tirato da quattro cavalli. » milit.Carro di guerra tirato da quattro cavalli, e talvolta falcato. Lo montavano un auriga, e pochi combattenti.

Quadriglia
Sii dice di ogni Piccolo corpo che scorre o combatte separato da ogni altro corpo. Si applica assai convenientemente alle Bande paesane, armate nei villaggi, per guerre nazionali, e a ciò che gli Spagnuoli chiamano Guerrillas.
Quadriglia, nel linguaggio della cavalleria, Assembramento di tre, quattro, e sino a dodici cavalieri, che nei tornei davano prova di loro bravura, stando sempre uniti tra loro, senza confondersi nelle altre frotte.

Quasco
Nome speciale di quella copertura del capo, fatta più comunemente di feltro, che da qualche tempo è venuta in uso ne' vari eserciti di Europa, così per le fanterie, come per alcune cavallerie leggiere. Come descrivere questo Cappello di moda? L'ho veduto io stesso in pochi anni tramutarsi in tante maniere: ora lungo lungo, ora basso basso, ora largo largo; a cono, a fungo, a ombrello; di feltro, di panno, di cuoio; e poi varietà perpetua di gronde, di ornati, e di accessori; pallottole, piumini, spennacchioni, frange, strisce, catenelle, cin-tolini, piastre, squammette: chepi, sciaccò, turbàc. Insomma aspetto che all'ultima moda finiscano i nomi barbarici, le definizioni difficili, e la cosa ridicola. o Elmo, o Cappello, o Berretto.

Quintana
« Il segno, o vero uomo di legno, ove vanno a ferire i giostratori. »  Insomma Quintana o Chintana (che era tutt’uno, come si è veduto a Quinale e Chinale, e si può vedere per molti altri esempi), si diceva per Bersaglio da esser colpito colle armi bianche, specialmente colla lancia, e correndo a cavallo, come si sarebbe fatto contro un nemico, e ciò per esercizio, giuoco, e dimostrazione di destrezza. Il nome venne dai cinque segni impressi nella statua, come dice il Tassoni nelle note manoscritte, pubblicate dal Parenti: « Quin*

 

R

Rabicano
Sorta di mantello di cavallo, che abbia peli bianchi sparsi qua e là, sopra diverse parti di altro colore.

Racchetta
Racchetta, Term. mil.Quello strumento col quale si lanciano a segno i razzi di guerra, incendiari, o micidiali, o luminosi. Siffatti razzi sono antichi nella milizia italiana: si chiamavano Rocchette, perché fatti a somiglianza della rocca, o conocchia: l'asta di legno, la capocchia rigonfia, il pennecchio di stoppa incendiaria. Si lanciavano prima colla balestra, poi col cannone, col mortaio, e coll'arcobugio.
La racchetta, del tempo moderno, serve piuttosto a dirigere, ed accendere, che non a scagliare i razzi di guerra: questi ricevono la spinta dalla accensione medesima della loro carica. Perciò lo strumento è formato come un quadrante astronomico sur un trespolo portatile. Ha un arco graduato, e viti di grande e di piccolo movimento sull'orizzontale e sulla verticale. È fornito di doccione per ricevere l'asta del razzo, e di un percussore per battere il cappellozzo, e dargli fuoco. Ne ho veduta una batteria di cencinquanta Racchette austriache, aringate a Venezia nell'arsenale.

Racchettiere
Nome speciale di ciascuno di quei soldati, per lo più dell'artiglieria, cui è affidato il maneggio delle racchette.

Raccogliticcio
Detto di gente, marinari, soldati, vale, Levati in fretta, senz'ordine, senza scelta, senza istruzione. Ragunaticci.

 Ramparo
La scarpata interna del terrapieno, al quale non si sale che rampando. — Non è riparo, né parapetto, né baluardo, né altro gallic.o trasl.ma propr.quest'uno e nostrano. — Va alla porta Reale di Lucca, e vedrai due magnifici Rampari per salire al passeggio sulle mura.

Rasente
Dar rasente, detto dei proietti da fuoco, ed anche delle armi da taglio: vale, Giungere vicino al segno, senza toccarlo.

Rassegna
Rivista speciale di esercito, di armata, di squadre, o di corpi distaccati per riscontrare il numero, riconoscere l'armamento, l'istruzione, e le attitudini del personale e del materiale nel tempo e nel luogo debito. Non è lo stesso che Mostra. Questa propr.riguarda le cose e persone rivedute: l'altra, i superiori rivedenti. Ai capitani la rassegna, ai soldati la mostra. Quindi segue:
Commissario delle rassegne, L' ufficiale particolarmente incaricato di rassegnare.
Alla rassegna, col verbo Andare, e simili. Fare la rassegna, Passare a rassegna, ed oltre: detto di soldati, vale, Essere rassegnati; detto d'ispettori e capitani, vale, Rassegnare.

Rastrelliera
Rastrelliera d'armi.Strumento simile, ma più gentile, di legno o di ferro, sul muro o in terra, al quale si appoggiano, si attaccano, o si infilano le armi: cioè lance, picche, spade, carabine, pistole, baionette, piccozze. Se ne mettono nei quartieri, e nei corpi di guardia tante che bastino a tutte le armi della gente acquartierata. Principalmente se ne adornano i bastimenti per contenere le armi dell' equipaggio; che nitide, forbite, acconciamente disposte fanno piacevol veduta, e mostra nobile e marziale.

Rastrello
Rastrello.Quello steccato dinnanzi alle porte principali delle fortezze, che si apre o si chiude, si alza o si abbassa, e ciò per tener il nemico alquanto discosto dalla porta medesima, per impedire il giuoco dei petardi; e per vedere, prima di aprire, a traverso del cancello, e combattere bisognando, chiunque volesse insultare. La miglior guardia della porta è il Rastrello di ferro messo in giro alla distanza di circa venti metri. Prima che il rastrello sia forzato, si è sempre in tempo a chiudere la porta, ad alzare il ponte, a sventar le sorprese.
Razione
Quella determinata quantità di cibaria, che giornalmente si distribuisce a ciascun soldato e marinaro per suo pasto. Quivi si distingue la Razione di biscotto, di companatico e di vino: quella di campagna e di sciverno, la mezza e la doppia razione, secondo l'antichissimo sistema, greco e romano, dei semplici e duplari. 2° La razione, dal XVI al passato secolo si valutava tra noi così: Una pinta di vino, due libbre di pane o biscotto, una di carne, once tre di minestra: Il tutto ragguagliato a scudi due, cioè venti giuli per mese. La parte e mezzo a scudi tre; la doppia a quattro: compresovi sempre il sale, l'olio, l’ aceto, ed altre minute cose.
La razione, oggidì è assegnata dall'erario (oltre al soldo) cosi al primo ammiraglio e maresciallo, come all'ultimo mozzo e tamburino. Le leggi di ciascun paese, i regolamenti speciali, e la consuetudine modificano la materia in molte guise. Generalmente gli ufficiali la ricevono in danaro: e con quello si trattano e governano a piacer loro, uniti insieme, o ciascun da sé. I comuni marinari e soldati mangiano al pasto preparato dai rancieri: e secondo parsimonia o scialacquo, possono utilizzare o rimettere sul pane, sul vino, e sulle altre derrate. I sottufficiali partecipano ora alle maniere dei primi, ora degli ultimi. E ai nostri giorni si è cresciuta la razione militare coll'acquavite, col tabacco, collo zucchero, col caffé, col rum, e con altri generi di lusso, divenuti o stimati necessari. — Metto qui un brano di giornale moderno, perchè la Gazzetta d'Italia dia l'ultima mano alle Tavole attiche: « Dal 1° gennaio a tutto dicembre 1887, la composizione delle razioni normali del pane e viveri per la truppa, e del foraggio pei cavalli del regio esercito, sarà  la seguente:
-Pane: — Razione da gr. 750 con farina abburattata al 20 %. — Il quarto da zuppa è abolito.
- Viveri: — Razione tipo n. 1. — Carne, in guarnigione, gr. 220. Carne, in accantonamento, gr. 240.  Carne, in marcia, gr. 300. Pasta fina o riso gr. 225. Lardo gr. 20. Sale gr. 20. — Razione tipo n. 2. — « Carne, in guarnigione, gr. 275. Carne, in accantonamento, gr. 300. Carne, in marcia, gr. 350. Pasta « lina o riso gr. 100. Lardo gr. 10. Sale gr. 20. — Razione tipo n. 3 (di marcia). — Carne gr. 400,  Lardo gr. 10. Sale gr. 15.
« Distribuzione di caffè.— N. 300 distribuzioni « di caffé per tutti i corpi e N. 400 pei pontieri, oltre una distribuzione straordinaria per ogni due giornate di accantonamento o di marcia. Il caffè  avrà sempre la preferenza sul vino; ma quando fosse distribuita la razione del vino dovrà valutarsi come corrispondente a due di caffè nel computo delle razioni annuali. La razione di caffè sarà composta di gr. 10 di caffè e di 15 di zucchero e « preparato colla caffettiera a filtro.

Razzia
Voce turchesca, usata nelle loro guerre, propr.Contribuzione violenta di danaro, generi, e bestiami, imposta ed estorta da eserciti campeggiane nel paese occupato o percorso, a titolo di contribuzione guerresca.
Razzia, altresì nell'uso marinaresco, Acchiappata violenta di marinari, pescatori, barcaioli per condurre a compiuto l'armamento di gente in alcun naviglio militare; che dicesi anche Grappariglia, Pigliapiglia, e Raffarraffa.

Razzo
Raggio, e lo diciamo a una sorta di fuoco lavorato che si getta per l'aria, per feste d'allegrezza. »
Razzo, milit.Fuoco lavorato, che, acceso in un tubo di lamiera o di cartone, allo scoppio della sua stessa carica, riceve tale impulso, che scorre rapidamente ardendo per aria. Si usa continuamente per segnali, per illuminazione, e per incendio. Sue parti sono la Cartuccia, la Polvere artificiata, il Tubo di lamiera, l'Anima, il Calice, la Rocca, la Culatta, la Strozzatura, il Focone; la Spoletta, Cap-pellozzo o Cannellino fulminante; la Bacchetta, e la Punta. Si lancia colla Racchetta. Invenzioni in gran parte più antiche, che non vogliano oltralpe.
Razzo folgorone, Quello che sparge gran luce e serve specialmente a segnali, o illuminazione.
Razzo incendiario, volgarmente Congrève, Quello che è lanciato per incendiare magazzini, arsenali, bastimenti nemici. Nella sua composizione entra la trementina e il clorato di potassa, insieme col nitro, solfo, e carbone. Di più è fornito di un ferro acuto per configgersi dove arriva, e bracciale a punto fermo. Scagliasi colle racchette; e si usa anche come proietto micidiale contro le masse di fanti e cavalli.

Re, Rege
Re d'arme, al tempo della cavalleria, si chiamava l'Araldo, o il Primo degli araldi di alcun principe o barone. A lui spettava saper di scienza blasonica, riconoscere gli stemmi della nobiltà, e far sonare il corno nel proclamarli. Il cornare in teutonico si dice Blasen onde Blasone per scienza araldica.
Re del fosso, frase di cinquecentisti per Cunetta.
Re di galera.Abuso di nomi in qualche cronaca antica: lo stesso che Capitano delle fanterie imbarcate. Altri scrittori, pognamo nelle storie gerosolimitane il Bosio, ih, 65., lo pone per Direttore speciale e ispettore delle guardie a bordo. — Talvolta pur si legge per Cercamare.

Reale
La reale, oggidì, Guardia solenne alla residenza dei sovrani, che porta seco comparsa, bandiere, e musica.

Rebuffo
Specie di cannone bastardo, grosso di bocca, e corto di canna. Questa maniera d'artiglieria era notissima tra noi. Se ne conservano i campioni nei musei d'artiglieria, si vedono incisi nelle antiche stampe, e l'ho veduti scolpiti a Venezia sul monumento del 1650 a Luigi Mocenigo nella chiesa di s. Lazzaro dei Mendicanti, messi per pezzi di ritirata sulla poppa di grosso naviglio. Si chiamavano così, appunto per la loro forma, Crepanti, Bastardi, Veratti, e Rebuffi: esprimendo specialmente quest'ultima parola, co' due termini di che è composta, il grosso calibro reale della bocca, e la goffa brevità seguente della canna. Andarono in disuso perché di poca gittata; e così corti, massime sulle navi, abbronzavano colla vampa le vele, il bordo, e le manovre. Tornarono poscia di moda nel 1774, e presero il nome di Carronate, perchè riprodotte dalle fonderie di Carrow presso Stirling in Scozia; di là i begl'arnesi ripresero il giro del globo, e furono adottati da tutti, come cosa nuova. Se ne armarono i bastimenti. Ma fatte le prove, e scorso poco più di mezzo secolo, altresì tutti fecero ciò che noi avevamo già fatto. Si abbandonarono poscia le nuove Carronate, come prima i vecchi Rebuffi;  ed oggi non se ne vedono più, se non forse sopra qualche antico ed inutile Petacchio.
Rebuffo! Term. mar. Fincati.Inversione di alcuna manovra, che abitualmente si eseguisce altrimenti. Quindi ormeggiarsi di Rebuffo, sarebbe Mandare prima in terra tutta la gomena, puta col palischermo; stender fuori tutto il gherlino, e simili; e poi tirarne a bordo la cima.

Recinto
Giro delle mura che circondano una piazza di guerra. — Esprimente vocabolo tecnico, che si usa meglio di ogni altro per significare il giro continuo delle mura: nel qual senso Cinta esprime meno, perché parziale: Perimetro esprime solamente l'orlo estremo, Poligono i lati, Muro la parte, Terrapieno la forma, Piazza lo spazio: Cerchia, Girone, Circonferenza escono dal tecnico. Chiostro entra in monastero; Cinghio trapassa in poesia.
Il recinto può essere semplice, doppio, e triplo. Costantinopoli mantiene ancora dalla parte di terra il triplice recinto: e questo si distingue in esterno, interno, e medio. Piazza di triplice recinto.
Il recinto doppio, Quello di tutte le grandi fortezze, che hanno opere esteriori Si distingue il Primario, verso il centro della piazza; ed il Secondario, verso la campagna. Si dice ancora Interno
il primo, ed Esterno il secondo. E la piazza si chiama di doppio Recinto.
4° Il recinto, quando sia di pietra, mattoni e calcina, si dice Murato: quando fosse rafforzato da gran massa di terra, Terrapienato: quando coperto di ferro, corazzato: e si direbbe Scarpato, Bastionato, Casamattato, Contramminato, A botta di bomba, a Rimbalzo, eccetera, secondo le maniere della fortificazione adoperatavi.

Recluta
Recluta.Cosa o persona reclutata: cioè Soldato novello, o marinaro nuovo, messo di fresco ai ruoli per aver il numero dovuto di persone nelle compagnie, nei reggimenti, nell'equipaggio.
Recluta, si dice sovente per dispregio: come si direbbe novizio; e allora vale Soldato o marinaro inesperto, non addestrato al mestiere.

Redene
Antico pezzo di artiglieria minuta da oncie dodici o diciotto di palla.

Redina  e Redine
Quelle strisce di cuoio, o simili, attaccate al morso, colle quali si regge e si guida il cavallo. » La Redina è parte della briglia: si forma di due strisce o cordoni, ciascuno affibbiato ad una campanella dei due voltoi del freno, prendono in mezzo il collo del cavallo, e vanno a riunirsi, per la presella, in mano di chi guida l'animale, sì da sella, e sì da tiro.

Refrattario
Refrattario alla leva, Quel giovane che fugge o si nasconde per sottrarsi all'obbligo del servizio militare, terrestre o marittimo. Dicesi gradatamente Ritroso, Renitente, e Refrattario.
Refrattario ci fuoco, Qualunque corpo infusibile e inalterabile nella fornace, anche alla .prova dei più intensi fuochi. La terra argillosa, la sabbia, alcune pietre, la nostra Manziana, sono refrattarie: e queste si adoperano per costruire i forni fusori, ed i loro recipienti, a riverbero di gran fuoco.

Reggimento
Reggimento.Un numero determinato di fanti o cavalli, diviso in battaglioni, squadroni, e compagnie, e ordinato sotto il comando d'un capo che chiamasi ordinariamente colonnello. In questo senso la voce si é cominciata a usare dopo la metà del secolo XVI. Avanti si dicevano Compagne, Battaglie, Colonnellati, e Terzi. Entrò poscia il Reggimento come la terza parte di un Terzo; quindi Reggimento e Terzo divennero la stessa cosa, cioè un corpo di circa tre mila fanti. Appresso il Reggimento si ridusse a cinquecento. Finalmente in tutta l'Europa il Reggimento é divenuto l'unità tattica di tutti i corpi dell'esercito. La forza di ciascun Reggimento è diversa appo le diverse nazioni, le armi diverse, e secondo i diversi tempi. In genere è minore in luogo e tempo di pace.
a. Il reggimento di fanteria, composto per lo più di quattro battaglioni, novera la testa, la coda, il centro, e il deposito: Granatieri, Cacciatori, Fucilieri, e Reclute. In tutto circa tre mila uomini.
b.  Il reggimento di cavalleria, composto per lo più di quattro squadroni a due compagnie, nel modo stesso dei fanti, forma testa, coda, centro, e deposito: in tutto ottocento cavalli in circa.
e. Il reggimento d'artiglieria, composto di quattro battaglioni, o di quattro squadroni, secondo che sia montata o smontata, comprende, per ciascun battaglione o squadrone più batterie o compagnie: in tutto mille uomini.
d.Due, o più Reggimenti formano la Brigata.

Renitente
Renitenti, in forza di sust.Quei giovani che fuggono, o si celano, per non obbedire alla legge di leva. Voce più blanda del Refrattario ostinato.

Reparto
Reparti, si dicono, Drappelli delle varie armi, raccolti insieme, ed assegnati ad alcuna fazione
speciale, divisi dagli altri.

Resta
 Quel ferruzzo fatto a lunetta, e messo sulla corazza del cavaliero, al quale si appuntava il calcio della lancia nel porsi in atto di ferire.
Resta. Crusca: « fu pur detta L'Impugnatura della lancia. >

Retrocarica
Carica che si mette dalla parte del fondo nell' arme da fuoco, e non dalla parte della bocca. — Questo metodo ha il vantaggio sommo della difesa, e dell'offesa: presenta sempre la baionetta in faccia al nemico, moltiplica i colpi in brevissimo tempo, e giunge alle maggiori distanze. Ve ne sono di più maniere, distinte dal nome degli autori: Lo Chassepot, il Remington, ed il Vetterly, che è comunemente usato dall'esercito italiano. Sue parti speciali: Cilindrò, Estrattore, Molla, Spirale, Percussore, Noce, Manubrio, Manicotto, e Calotta. Si studia la Ripetizione, per aver più colpi e rapidi: ma non è ancora perfezionata.
A retrocarica, mod. avv.Detto di arme da fuoco, vale lo stesso che Fatta per ricevere la carica dalla culatta, come erano le antiche bombarde, e come sono i moderni cannoni rigati, ed i fucili ad ago. Si soleva anche dire A Braca. — v.Cannone e Fucile.

Retroguardia, Retroguardo
L'ultima ed estrema parte dell'esercito, o dell'armata; o di qualunque corpo o squadra mili tare o navale che cammini. E ciò nell'ordine diretto, perché nell'inverso è  al contrario: e sempre pure nell'ordine di marcia, perché nell'ordinanza di battaglia il Retroguardo monta alla sinistra, come la vanguardia sfila alla destra. Non si confonda colla Riserva.

Revolver
Pistoletto di rotazione a più colpi. — Nome nuovo di antico arnese nostrano, che ora ci ritorna di fuori, in abito latino, e reso oramai comunissimo nei fogli periodici, e nel discorso volgare, come Rivoltella.
Revolver  quanto all'origine, chiama il passato; perché sempre gli uomini han cercato il vantaggio, massime nelle armi: onde sono tra i classici il Tridente, il Tricuspide, il Trisulco; e per Dante, parad.29° 24. l'arco Tricorde; e rispetto alle armi da fuoco abbiamo le Tormentarie, gli Organi, i Ribadocchini. Girate i musei di artiglieria, e vedrete a Venezia una spingarda di una sola canna sopra ceppo girevole e incamerato per otto colpi. Troverete pur quivi un archibusone con una ventina di canne aggruppate e giranti per condurre tutte le lumiere all’istesso bacinetto. Troverete al Tophanè di Costantinopoli un vecchio cannone di una sola canna innanzi ad una ruota massiccia che gli conduce e ficca nella tromba dodici incamerature proporzionali, scavate, e cariche sul dorso della stessa ruota. Ne vedrete degli altri, come io ne ho visti, a Vienna, a Londra, a Parigi; e senza andar lungi, tutti hanno ammirato qui in Roma alla Esposizione dei metalli nel 1886, tra le mani del maggiore Angelucci, il Pistoletto a tre canne dell'armeria di Torino, lavoro del cinquecento.
Il Revolver, all'uso moderno, fu richiamato da un colonnello Colt americano, che gli dette il nome alla latina Revolvere, per li suoi rivolgimenti. Di forma primitiva portava una canna ed otto camere alla percossa d'un solo cane. Arma pesante, incomoda, e soggetta a perdere cartucce e cappellozzi, e troppo lenta di colpi intermittenti. Allora l'archibugere inglese Deane Adams, raggiunse il meccanismo dei colpi continui sotto la ripetuta pressione dell'indice sul grilletto, che alza il cane, conduce la carica, batte il cappellozzo, scarica un colpo, e di seguito gli altri. Metodi oramai trasportati ai fucili di ripetizione.
5e II revolver, secondo i regolamenti, può esser arma di cavalleria; e special, si usa dai carabinieri.

Ribadocchino
Specie di piccola artiglieria antica della portata di una libbra, o di sedici once in ferro, lungo trentasei bocche in circa. Colle canne dei Ribadocchini si formavano sovente gli Organi; e talvolta questi istessi pigliavano il nome originario di Ribadocchini. Voce antica dall'italiano Ribadire; come chi dicesse Arna che batte, e poi ribatte dall'altra parte, e colle altre canne e colpi. Volendo cercare le origini, troveremo le prime tracce di questo nome e di quest'arma nei cronisti contemporanei all'assedio di Tolemaida nel 1290. Doc. st. 1°, 480. V, 35. Marin Sanuto e Giovanni Iperio ricordano macchine da essi chiamate Boachiers, che gittavano col fuoco proietti densi ed impetuosi, come la gragnuola, perchè erano molteplici, aggruppati, multumque sibi vicinos.La voce Boachiers non è italiana, né francese, nè araba; ma di quella lingua romanza che parlavano tutti i cristiani in oriente, per intendersi tra loro; donde derivano poscia le lingue moderne. Noi potremmo tradurla Bacchiero, cioè Strumento da battere, come nota la Crusca alle voci Bacchio e Batacchio; ed alla frase avverbiale In un bacchio baleno, che significa con eccessiva prestezza e a similitudine del lampo: le quali significazioni di Lampo, Baleno, Battuta e Ribattero esprimono le prime sensazioni destate tra i crociati dalle prime armi da fuoco, e ricordano i proverbi cruscanti, che indi presero origine. Ora tutte coteste anticaglie nostrane di ribadocchini e di organi tornano e corrono pel mondo, come novità peregrine, co' nomi novelli di Metragliere, Revolveri, e Ripetizioni.

Ribaldo
Soldato raccogliticcio della più vile ed abbietta milizia
Ribaldo e Rubaldo, nel medio evo, propr.Ciascuna di quella masnada, che faceva coi baga glioni le fatiche del campo. Nomi che, per i rei portamenti di questa gente, divennero prima odiosi, e poscia infami.

Riccio
a.  Riccio, si dice anche il Cavallo di frisia.
b.  Riccio, La Trave a punte da rotolarsi per la breccia addosso agli assalitori.
e. Riccio, Là Botte fulminante, piena di punte e fuochi.

Ricetto
Luogo ove altri può ricoverarsi ed essere ben accolto.

Ricognizione
Ricognizione, milil.Quella azione per la quale si considera diligentemente e si accerta il luogo, il tempo, il terreno, il bastimento, la piazza, il campo, le mosse del nemico, gli andamenti di chi passa, e simili, che si vedono; ma vogliono esser ben considerali, per accertare la verità, più oltre dell'apparenza.
3* Segnali di ricognizione, Quelle voci da vicino, que' fuochi, fanali, bandiere, fumate e simili, da lontano, per le quali, quantunque disgiunti, si riconoscono e intendono tra loro gli amici.

Ricovero
Nome di ogni opera, per lo più tumultaria, che serve di riparo ai soldati esposti al tiro delle armi nemiche, o discacciati da un'altra opera, come avviene negli assedi.

Ricuocere
Ricuocere.Sottomettere il ferraccio, il ferro, e l'acciaio ad un calore più intenso, e poscia ad un raffreddamento più lento, per dare alla pasta maggior dolcezza e malleabilità.

Ridotto e Ridotta
Ridotto.Nome generico di ogni fortificazione campale, ove si riducono e riparano i combattenti; senso generico e frequentissimo nei buoni scrittori e nei Classici nostri.
Ridotto.Nome speciale di opera campale colla sola difesa di fronte, e in forme diverse, per coprire risvolta di trincera, linea di circonvallazione, corpo di guardia: senso speciale dei migliori tattici e ingegneri.
Ridotto.Nome singolare di opera fatta in campagna per assicurare la testa di un ponte, il passo di un fiume, lo sbocco di una strada, e simili.
Il ridotto, si dice Quadrato, fiancheggiato, terrapienato, campale, e ossidionale, secondo le forme e il fine.
Ridotto, in senso de' marinari, Seno di mare ove il bastimento può ridursi e ripararsi.

Rientrante
Rientrante, in forza di sust.Quell'angolo, della fortificazione il cui apice è volto al centro del poligono, o piazza; contrario di Sagliente, il cui apice è volto alla periferia, o alla campagna.
Rientrante, al modo stesso si dice di ogni altro membro, come sopra dell'angolo, nella fortificazione; e specialmente del baluardo Ritirato, v.e di ogni altro membro della fortificazione rivolto al centro e opposto ad un altro che sia rivolto alla periferia.

Riformato
 Soggetto alle prescrizioni di alcuna riforma; e detto di militare, Licenziato.
Riformato, dicevasi nel secolo XVI e né due seguenti, Quell'ufficiale, o capitano o alfiere, che dopo lungo esercizio in alcuno di questi gradi, riceveva tenue stipendio a vita, ancorché non militasse. Nondimeno anche fuor delle compagnie costoro, per elezione e nelle imprese più arrischiate, cacciavansi, aggiugnendo al soldo della riforma, anche il corrente.

Riga
Term. mil.che non si diffinisce per sinonimi, propr.Linea è termine di alto genere, come si è detto: e nella Tattica significa L'estensione della fronte di battaglia: Fila é l'ordine di più cose o persone messe l'una dietro l'altra; e Riga è l'ordine delle cose o persone messe l'una a fianco dell'altra. Onde milit.si definisce.
Riga.Ordine in retta linea che formano i soldati, i marinari, le artiglierie, i bastimenti, posti l'uno accanto all'altro. Queste distinzioni vengono necessarie nel discorso e studio teorico della Tattica: perché altrimenti le voci Ordine, Ordinanza, Fila, Riga, Linea, tanto proprie e belle, farebbero orribile disordine e confusione infernale.

Rigame, Rigatura
Filettature, o scannellature che si fanno alle pietre che si conciano per farne stipiti, sponde, basamenti, e simili, — propr.Quantità di righe.
Rigame.Termine collettivo delle scanalature che si fanno all'anima dei pezzi per dare ai proietti impulso forzato, e moto rotatorio. E ciò in diverse maniere, o di getto, o col trapano: sempre però facendo scanalature che abbiano due qualità :
a.Scanalatura bastantemente profonda perché non sia tanto presto consunta e spianata dalla furia del proietto.
b.  Scanalatura a spirale allungata perché il proietto concepisca moto rotatorio intorno al suo asse, e non gli sia di troppo contrasto l'uscita.
e. Il rigame, nelle armi dà fuoco, è più antico di quel che non si creda comunemente, come ho già dimostrato parlando di canna, cannone, e fucile. Può essere a solco curvo, a canale rettangolare, a filetti, a nastri, a denti; ma sempre uniformi e allungati dal fondo alla bocca; perché la palla, forzata tra quelle angustie, n'esca con impeto maggiore. Nel Ì606, Giuliano Bossi, romano, stampava in Anversa la sua teoria delle canne doppie, e rigate. Montecuccoli (citato dal Grassi alla voce Vento), parlava del Forzar le palle: e l'accademia del Cimento, p.249, (citata dal Manuzzi, voce Archibuso), scriveva: « Noi abbiamo fatto questa esperienza con un archibuso rigato. » Ora il proietto di siffatte canne si fa per lo più cilindro-ogivale, e con alette o scaglioni per contrastare alle rigature, tanto che il proietto pigli la rotazione intorno al proprio asse, e si ottenga maggior precisione nel tiro. Il metodo antico rimesso in vigore e perfezionato, produce tiri di terribile impeto, di gran gittata, e di somma precisione.

Rigare
Rigare. Term. di artigl.Fare il solco all'anima delle armi da fuoco, perché abbiano a spingere i proietti con maggior impeto e precisione.

Rigatore
Nome speciale che si dà nei moderni arsenali al maestro lavoratore di rigame nelle canne da fuoco. 2° Rigatore, Nome speciale del saettone che messo alla punta del trapano serve a cavar l'anima e le rigature dei cannoni. Quello che ho veduto a Tolone é mosso dal vapore, ha il diametro calibrato alla bocca del pezzo e lavora a spirale, come si lavorano col maschio le viti al torno.

Rimbalzare
Ssi usa per Mettere il cavallo la gamba fuor della balza, cioè fuori della tirella.

Rimbalzo
2° Rimbalzo, parlando in senso balistico, succede quando i proietti percuotono ia superficie resistente, terreno, muro, o acqua, sotto un angolo depresso; tra i sei ed i sedici gradi: altrimenti, per angoli maggiori, si ficcano. Van soggetti alla legge generale, e fan'angoli di riflessione uguali ed opposti a quelli di incidenza. I salti si ripetono finché dura la velocità del proietto. I rimbalzi sulla superficie del mare tranquillo spiccano infallibili, come quelli sul terreno; e sollevano candide colonne d'acqua verticale: ma se il mare fosse sconvolto, sarebbero infinite le anomalie dei salti, e delle ficcate. I Rimbalzi sopra corpi elastici e levigati, molto più se abbiano un po' di untuosità si ottengono ancora ad angoli più aperti del doppio : perciò l'olio attorno ai fianchi del naviglio favorisce il rimbalzo, e diminuisce la percossa dell'ondata.
a.  Tiro di Rimbalzo, nella balistica, diciamo Quello pel quale il proietto è lanciato in modo che, combinata la velocità e l'angolo di proiezione, urtando sul muro, sulP acqua, sul terreno, non si ficchi; ma proceda facendo uno o più salti, tanto che pur giunga al segno, ove altrimenti non giu-gnerebbe.
b.  Pel rimbalzo, volendo esattezza, fa mestieri calcolare gli angoli di incidenza e di riflessione, ricorrendo alle tavole ed ai libri da ciò. In genere gli obici sono eccellenti per siffatti tiri: e si puntano da sei a quindici gradi. Oltre a' venti, il proietto non rimbalza, ma si ficca.
e. Battere di rimbalzo, Percuotere con tiri briccolati in arcata, o d’ alzo, per giugnere alla percossa dell'obbietto anche invisibile.
d. Batteria di rimbalzo, Quel numero di pezzi deputati a tirare proietti, che giungano al segno di là, dopo i salti di qua.

Rimonta
Termine tecnico di cavalleria, sempre vigente, verb.da Rimontare. Raccolta di cavalli migliori in cambio dei peggiori per rimettere in forza un corpo militare che abbia cavalli.
2" La rimonta, nell'uso mil.esprime tre cose: Compera dei puledri vigorosi da sella o da tiro; Scarto dei cavalli vecchi, viziosi, inetti; Tempo consueto, che suol essere di autunno.

Rimontare
b.  Rimontare la cavalleria, Mettere nuovi e buoni cavalli in cambio dei tristi.
e. Rimontare a cavallo, Aiutare alcuno perché di nuovo salga in sella, e fig.Rendere altrui vigoroso, Mettere altrui al disopra.
a.  Rimontare a cavallo, intr.vale Risalire, Rimettersi in sella.

Rinculare
a.  Rinculare, intr.Si dice di ogni arma da fuoco quando è sparata; che, per la ripercossa dello sparo sul fondo dell' anima, e per la subentrante pressione atmosferica, senza, volger la bocca, da indietro proporzionalmente alla forza, peso, e ritegno.
d.  Rinculare, intr.Si dice di ogni corpo militare, quando dia indietro senza voltar le spalle.
a.  Rinculare.Cacciare indietro il cannone, il naviglio, il palamento, lo stantuffo, per forza degli ingegni a talento di chi dirigge.
b. Rinculare, att Respingere indietro il nemico.

Rinforzo
Aggiunta di nuove genti, soldati, marinari, squadre, bastimenti, per accrescere vigoria a quel corpo cui vanno congiunti.. Term. tecnico di artigl.La maggior ricchezza del metallo nella parte posteriore della canna. Grossezza maggiore appunto per resistere alla pressione dello sparo, che è massima nel fondo, ove si accende, ed espande.
a.  Primo rinforzo, Term. di artig.Quello che maggiore e più grosso s'estende dal fondo della culatta, sino quasi agli orecchioni.
b.  Secondo rinforzo, Quello minore, condotto dal primo, sino alla fascia innanzi alla volata.
e. I rinforzi, nell'uso moderno, si fanno con cerchioni di acciaio battuto, alti, grossi, e larghi, e cacciati a fuoco e colla mazza, uno dopo l'altro, dalla bocca alla culatta dei nuovi pezzi rigati da lanciare proietti ogivali enorme diametro. Si ritorma all'uso antico dei cerchi: i quali, per essere di metallo massellato e ribattuto e compatto, hanno forza maggiore del metallo fuso, sempre più spugnoso e fragi le.

Rinfrescamento
Rinfrescamento, Quella quantità di viveri, massime di vegetali, che tanto giova a ristorare e rifiorire i soldati all'assedio, al campo; e più i marinari nelle lunghe navigazioni.
Rinfrescamento, altresì, Riposo dato ai soldati e ai marinari stanchi da lunghe fatiche, perché ripiglino lena e vigore.
Rinfrescamento, parlando di artiglieria, Bagno di lanata, imbevuta d'acqua e aceto.
Rinfrescaménto, parlando del vento, Accrescimento di sua forza e velocità.

Ringuainare
Rimettere il ferro nella guaina.

Ringiuggiare
Racconciar le guigge, Rimettere il braccio nella guiggia dello scudo.

Rinsaccare,
Rinsaccare.Rimbalzar sulla sella nel cavalcare, per la scomoda andatura del cavallo. Gli inglesi, sui lunghi loro corsieri, rinsaccano a bello studio, per non patire nella inforcatura quel colpaccio che procede da ogni salto della bestia quando inarca su e giù la spina dorsale.

Rinterzare
in genere raddoppiare in più volte; preso il numero terzo per indeterminato.
Rinterzare, detto di armi, come elmi, loriche, scudi, canne da fuoco, vale, Foggiarle a tre piastre, e in genere a più doppi, o più grosse.
Rinterzare, vale, Replicare tre volte alcuna cosa: e detto di colpi è accr.di raddoppiare.
Rinterzare, Tatt. mil.Mescolare le squadre, i reggimenti, i navigli di diversa forza, o di diverse nazioni, per equilibrare le membra dell'ordinanza, o togliere occasioni di ammutinamento o di fuga: al principio ed -alla torma. — tnil Nome generico di Ogni fortificazione che serve a difesa; di persone, luoghi, o cose.

Riparo
Riparo, nel sec. xv, Quell'opera difensiva, fatta di terra, con fosso, argine, e palizzata, che si metteva tumultuaria al di dentro del recinto primario per chiudere la breccia, e impedire al nemico di penetrare nella piazza. Ne parla il Caorsino presente a Rodi nel 1480

Riparto, Reparto
Riparto, Distribuzione di cose, o persone, assegnate, ed alcun'opera, mercede, ufficio, e Ciò che tocca a ciascuno, secondoché gli si deve.
Riparto. Term. mil.Numero indeterminato di persone che non formano né l'istessa compagnia, né il medesimo reggimento, ma da quelli son cavati per alcuna fazione speciale, divisi dagli altri.

Ripetizione
Fucili a ripetizione.Arma da fuoco di novissima invenzione, che spara molti colpi, facendo girare il magazzino delle cartucce.— L'Italia Militare di oggi, 7 maggio 1886, parla, e dice: Calibro mm. 11. Cariche otto nel serbatoio, ed una nella camera; e cita giornali tedeschi e francesi. Vi è tanto magazzino nel calcio della cassa! — In questi giorni il tenente Amerigo Cei, del decimo bersaglieri a Palermo, esperimenta il nuovo serbatoio annesso agli ordinari fucili Vetterly: le sue condizioni sono quattro: Cartucce venti nel serbatoio da potersi sparare in trenta secondi, senza levare il calcio dalla spalla, né l'occhio dalla mira. Arnese che potrebbe facilmente essere costruito da qualunque armaiolo e adoperato da qualunque fante senza lungo studio.

Risaltare
Si dice nell'architettura militare e navale del ricrescere in fuori alcun membro dell'edificio dalle bande, o dal mezzo della lor faccia, senza uscir di proprietà, diritto, o modanatura. L'aggettare delle colonne, dei cordoni, delle cornici. Lo sporgere delle colline, dei poggi.

Risalto
b. Risalti, che il Carbone dice Rivettini, Ciascuna di quelle ripiegature fatte all'orlo della coccia nell’impugnatura,che servono ad ornarla, ed anche a sviare o ad arrestare il colpo della spada nemica, quando striscia sulla coccia medesima, perché non giunga art offendere la mano o il braccio.

Riscossa
Riscossa, voce antica e solenne della nostra milizia, Qualsivoglia ricupero di cosa perduta, per forza d'armi: dicesi del campo, del ridotto, della bandiera, della salma di capitano o di guerriero principale.
Riscossa, altresì, Soccorso dato dalle seconde, alle prime schiere piegate dal nemico, a fine di ristabilire la pugna. Voce nobile dei tempi andati.
Schiera di riscossa, può chiamarsi dagli oratori e poeti Quella parte dell'esercito o dell'armata, che ora diciamo Riserva.
Alla riscossa.Voce di eccitamento alla gente per ricuperare di presente ciò che si era perduto.

Risega
Quella parte di un edificio che si lascia sporgente per addentellarlo in qualunque lavoro di ferro, muro, o legname, onde è composto l'edificio

Riserva
Riserva, milit.Quel corpo militante che separato si tiene, per rinforzo degli altri, e per soccorso dove sarà maggiore il bisogno. Siffatto corpo in quanto è tenuto a parte, si chiama Ritegno: in quanto corre in aiuto, si dice Soccorso; e in quanto serve a ripigliare il perduto si dice Riscossa.
La Riserva, nelle grandi ordinanze di battaglia, per lo più forma una quarta schiera, dietro alle due ali e al centro; pari di forza a ciascuna delle tre, e sotto un comandante che la governa e dirige.
Riserva, per gli antichi bombardieri e fortificatori, Ciascuno di quei piccoli magazzini nel centro del baluardo, ove si teneva la polvere per la batteria vicina; cui i moderni .danno il nome di Polverista.

Ritegno
Ritegno, milit.Arresto al quartiere, a bordo, in casa: ed è parola di punizione men aspra che il carcere o la prigione.
Ritegno, parlando di gente armata, Quella squadra che si tiene in serbo e indietro per accorrere in soccorso, ricacciare i nemici, e assicurar la vittoria.

Ritirata
Difficile operazione di guerra. Deve esser lenta, e ordinata, senza pigliar mai sembianza di fuga. Celebre la ritirata dei diecimila, descritta e condotta da Senofonte. E se altri in simili circostanze, non potendo né vincere né combattere, saprà tenersi aperta la ritirata, salvare le sue genti, i suoi navigli, le bandiere, le artiglierie, e rimettersi in buona postura, avrà più gloria che non a lasciarsi sterminare, ed a far saltare in aria sé e sue cose inutilmente.
b. Ritirata, altresì, Semplice chiamata dei soldati o dei marinari a bordo, o ai quartieri.
e. Ritirata, per estensione, Il segno o suono fatto o battuto per la chiamata: vuoi segno sordo di bandiere o di fanali, vuoi squillo strepitoso di tromba, e di tamburi, o colpo di cannone: che dicesi segnare, battere, sparare la ritirata.
V Ritirata, altresì, Quel luogo sicuro, dove può ridursi l'esercito o l'armata, quando torna indietro.  Ritirata, fig.Ciascuna di quelle opere di fortificazione, che si fan all'indentro di un'altra opera voluta acremente contendere al nemico. Si fanno tumultuarle le ritirate con diffilamenti e traverse durante l'assedio sulle opere che possono esser perdute.- si fanno anche di prima costruzione nelle fortezze reali. Le prime di fascine, gabbioni, botti, e simili: le seconde di buone muraglie, terrapieni, e corazze. I tre baluardi a Malta sulla fronte di terra, hanno stupende ritirate.
b. Cannone di ritirata, chiamano i marinari, Ciascuno di quei pezzi che si tengono a poppa per difendersi nella caccia dal nemico petulante. Si fanno oggidì grossissirni, e girevoli sull' affusto, come i pezzi di piazza e costa.

Ritirato.
Fianco ritirato, Quel membro del baluardo, che volge indentro, ed è coperto dalla spalla.
2* Bastione ritirato, Quello che invece di riuscire sporgente verso la campagna, entra dentro alle cortine con la base verso il centro del poligono. Esso batte di rovescio: perché volge infuori 1 due fianchi, e rade col destro a sinistra, e col sinistro a destra. Si fa, quando alcun rispetto speciale l'impone. Mirabile quello di Antonio daSangallo, il cui originale si conserva a Firenze, nella galleria degli Uffizi, per la cortina detta poi di porta Angelica in Roma: fatto così per fiancheggiare quel lungo tratto da destra a sinistra, senza affacciarsi fuori minaccioso al castello Santangelo. Indi la Fortif. a rovescio del Rossetti.

Ritrosa
« Sorta di strumento da prendere uccelli. » Cestello che ha il ritroso, simile alla nassa dove le punte rovescie impediscono la fuga, e non l'entrate, cosi al volatile, come al pesce.

Rivellino
« Sorta di fortificazione. » propr.Opera esteriore di difesa, rivulsa e separata dal ricinto primario, e messa innanzi alla porta per tener lontano da quella il nemico. Gli antichi io chiamarono Procestre, quasi antiporta castrense: gli Italiani Io derivarono dal latino Revellere e dal participio Revulsus: e lo scrissero in forma diminutiva, perché piccola parte di grande recinto. — Egli é dunque membro di fortificazione antica e moderna: e la difinizione già data comprende tutto in genere, con le seguenti differenze in specie, per levar confusione.
a. Rivellino antico, descritto da Vegezio.Dunque il Rivellino dell'antichità era un recinto innanzi alla porta, addossato alla muraglia e connesso colla medesima, per difendere la porta primaria e per accoppare chiunque si fosse avvicinato, chiudendovelo dentro con la cateratta secondaria, come in una trappola.
b. Il Rivellino, durante il medio evo, sporgeva innanzi alla muraglia, come specie di recinto anteriore, per lo più di forma rettangolare, con due porte a contrasto, per costringere gli entranti a rigirarsi in piccolo spazio, sempre sotto il bersaglio dei difensori. Se ne vedono" negli antichi disegni; ne parlano gli scrittori, l'ho veduto io stesso alla porta Maddalena di Corneto, prima che fosse distrutta dai Francesi nel 1860.
e. Rivellino, altresì, Torre isolata in mezzo al fosso, di forma quadrata, circolare, o poligona, alla quale faceva capo da due parti il ponte, e per la quale bisognava passare volendo entrar nella piazza. Se ne ha sicura notizia sin dal 4290 a Tolemaida..
d.  Rivellino, al principio del quattrocento piglia nome e forma di mezzaluna, come torre rotonda, sezionata sul diametro, per battere col convesso alla campagna, ed essere di rovescio battuta dal ricinto primario, e tanto dominata che non fornisse alloggiamento al nemico, quando pur l'avesse presa. Siffatte mezzelune crebbero grandi da coprire non solo la porta, ma buona parte pur della cortina.
e.  Il Rivellino, seguendo il progresso, diventa Puntone, cominciato a usare nel 1420. Esiste tuttora il Puntone di Sarzanello, reso celebre dal Promis, in forma di triangolo, col vertice alla campagna. Ed esistono trasformati i Puntoni anconitani costruiti dall'Amoroso nel 1480, e descritti dal Bernabei, p. 195 di pianta triangolare, e radenti tutta la riva del porto, e fiancheggiantisi tra loro, posti come erano alla testa e alla coda della calata. Questi furono poi rimaneggiati dal Paciotto, come nota il Vernaccia nella vita di lui, pubblicata dal Colucci, ant. picen. 26. 39.
Rivellino moderno, derivato dal puntone al principio del cinquecento, Quell'opera esteriore formata di due facce, col sagliente alla campagna, le cui ali e gli spazi interni restano fianchegiati, e battuti dal recinto primario. I suoi caratteri e differenze, come appresso.
a. Il Rivellino, rispetto alla prima origine, copre la porta: e perché l'entrata principale, e le minori portelle sono tutte in mezzo alle cortine, anche ciascun rivellino difende la cortina rispettiva.
o. Il Rivellino, rispetto alle materia, può essere di muro, di terrapieno, d'incamiciatura, di corazza, come tutte le altre opere.
e. Il Rivellino, quanto al luogo, si mette al di là del fosso e del ponte; e si circonda di controfossi.
d.  Le sue semigole sono rettilinee, e aperte verso la piazza.
e.Non ha che due facce, e un sol angolo.
f.I fianchi, aggiuntivi da taluno, sono inutili, anzi nocivi, perché nascondono una parte del rivellino e del controfosso ai fuochi della piazza; e potrebbero coprire il nemico, se andasse perduto.
g.I rivellini doppi,si costruiscono l'uno dentro l'altro parallelamente, l'interno più rilevato dell'esterno, ed ambedue sottoposti ai fuochi della piazza. Perduto il primo, resta il secondo a difesa, ed a riscossa.

Rivoltella
Rivoltella, in senso di Pistoletto a ripetizione. v.Revolvero.

Roccaffuoco
Specie di razzo in forma di conocchia, usato in guerra per effetti incendiari, o luminosi. — ».
Roccaffuoco, altresì, Quella composizione speciale di fuoco lavorato, che si usava per formare siffatti razzi.

Rocchetta
Piccola fortezza sui monti, o a cavaliere di città.
Rocchetta, altresì, Piccolo fumaiuolo da camino sul tetto.
Rocchetta. Fanfani.Cenere di riscoli, usata a fare il vetro.

Rocchio
« Pezzo di legno o di sasso o di simil materia, che non ecceda una certa grandezza, spiccato dal tronco, e di figura che tende al cilindrico. » In questo senso gli artiglieri chiamano Rocchio quel zoccolo ritondo, sul quale posa il perno, e gira il sottaffusto.

Roncola
« Coltello adunco per uso dell'agricoltura. » mil.Coltellaccio adunco e inastato, che serve talvolta in fazioni di guerra tra contadini e disperati.

Roncone
« Strumento rusticalo di ferro, maggiore della ronca, e senz'asta. » Usato pur dalla pedonaglia del medio evo.

Ronda. s. f. Manuzzi, Fanfani.Quella pattuglia militare che va in giro, massime di notte, per vedere se tutto intorno sia quieto, e se le sentinelle attendano e vegliano a dovere. Il nome deriva da quel gruppo di rondini, che aleggiano continue intorno alla casa, dove esse hanno il nido.
Ronda, altresì, Quell'ufficiale, o sottufficiale, e quella scorta, che vanno per rivedere attorno alla piazza, ed alla campagna, dove si mandano anche pattuglie di cavalleria.
Ronda, pur si chiama l'ufficiale, i marinari, il palischermo armato, e il giro che essi fanno spec. di notte per sorvegliare i movimenti di una rada o di un porto, o per visitare le guardie e sentinelle, interne od esterne.

Rondaccia
Specie di scudo rotondo e leggero, che si portava dai soldati scelti del sec. xvii.
Rondaccia eziandio, Ciascun soldato armato di siffatto arnese.

Rondello
La stradella costruita a studio sulla sommità delle fortezze per il passaggio della ronda. Sono state di forme diverse, secondo i procedimenti dell'architettura militare. Gli antichi erano sporgenti dal muro, sorretti da archetti e beccatelli. I moderni si fanno o tra la muraglia e il terrapieno, o tra le due scarpate del parapetto, perché sia facile spingere lo sguardo anche al difuori, pei fossi e per le opere avanzate.

Ronfea
Arme in asta lunghissima, di lama tagliente da ambe le parti, e adoperata dagli antichi traci, ed asiatici.

Ronfo
Ciascuno di quei soldati che erano armati di ronfèa. Guardia del corpo dogli imperatori bizantini.

Ronzino
« Specie di cavallo di poca grandezza. » propr.Cavallo piccolo, non da cavalieri, né da battaglia, ma da bagaglio, e da servitori in viaggio: preso il nome in dim.dall'Andare a ronzo.

Rorario
Soldato romano di leggiera armatura, e di giovane età, che, una co' ferentari e fiondatori, appiccava la scaramuccia col nemico, prima che si avanzasse il grosso delle legioni, e si venisse a giornata. Erano dessi, tra gli antichi, quel che sono i bersaglieri tra i moderni. Varrone deriva il lor nome dalla rugiada sparsa di sottili saette, che precedevano la pioggia dirotta delle grosse spade e delle lancie.

Rosetta
Ferro per tagliar l'unghie ai cavalli.

Rostro
Quella armadura sporgente dalla prua del naviglio., come il.becco degli uccelli di rapina, che serviva a percuotere nel corpo del bastimento nemico, ed a conquassarlo. L'invenzione si attribuisce da Plinio a Piseo, navigatore tirrenio, e le forme durarono e crebbero diverse.
 3° Il primo rostro pisano, cioè il più antico, uscì come un trave sporgente dalla prua, guernito di punta ottusa in ferro o in bronzo.
4° Poi alla punta si dette la forma, il becco, il muso, o il grifo, di aquila, di cignale, di pesce. Se ne vedono nelle medaglie, nelle gemme, nelle scolture e dipinti antichi. Ve ne ha uno in Genova di forma cartaginese.
5° Appresso si collocò il rostro sott'acqua, alla carena, per dare nel vivo del nemico: e si fece a a punte, a bidente, a tridente; in forma di ascia concava, convessa, di più maniere e bizzarre; bifido, trifido, trisulco, eneo, erato, calcantino, proembolo, triembolo, decembolo, calcembolo, calcomato, lunato, e triquetro: cioè a cuneo, a scimitarra, ed a molte punte.
6° Poscia si aggiunsero le Epotiti, cioè due rostretti minori e laterali, presso agli occhi delle gomene; e ciò per far le veci del rostro principale, quando questo si fosse rotto.
II Rostro, nel medio evo, prese tra noi il nome di Sperone: specie di puntello proprio delle galere e di tutti i bastimenti militari da remo. Pensate trave orizzontale alla prua, fuor d'acqua, al livello della coverta, rinfiancato con due braccioli laterali, lungo tanti palmi, quanti erano i banchi del bastimento, e munito in punta di un pezzo di bronzo rappresentante la testa e il becco di un acquila, o il grifo d'un cignale. Una galera di ventisei banchi aveva uno sperone di ventisei palmi (metri 5,80); e quivi alla radice il bàtolo graticolato per le manovre del trinchetto.
Il Rostro o Sperone, dalle galere passò alle navi tonde: e propr.significava Quella trave messa nel mezzo e davanti alla prua per primo sostegno di tutta l'opera morta che là si costruiva per ornamento, per comodità, e per manovra del bompresso. Si chiamò pur Serpe; e le sue parti sono noverate alla voce Prora.

Rotella, e Ruotella.
« Arma da difesa di forma rotonda, che si tiene al braccio manco. » Specie di scudo piccolo, rotondo, convesso, maneggevole, che si è usato per difesa della faccia, sino a che son durate le offese delle freccie. Alla battaglia di Lepanto il Barbarigo portava la rotella per coprirsi dagli arcieri turchi: e non fu mortalmente ferito nell'occhio, se non quando si tolse la rotella dal viso.

Rotina, e Ruotino
Ruota gentile e minuta. Nome speciale di quelle piccole ruote di bronzo, che si mettono agli affusti di marina: dove esse ruotine non toccano ponte, e non favoriscono rinculata, ma ne anche impediscono il maneggio del pezzo: perché basta sollevare con una manovella la coda dell'affusto, ed esse girano sotto agli aloni, e facilitano le mosse, v.Affusto a sdrucciolo e Slitta.

Rotino
e dicesi pur Ruotino, ed Arrotino. Colui che per mestiere arruola le lame.

Rovano
Aggiunto di cavallo di mantello grigio che ha il crine e tutte le estremità nere, salvo la testa.
Rovano testa di moro, dicesi Lo storno rovano, che ha pur nera la testa.

Rovescio
Quella parte secondaria, che è opposta ad un'altra primaria: quindi
a.Della spada, La costola opposta al taglio.
b.Di fortificazione, Il tergo opposto alla fronte.
e.Del timone, La pala opposta all'asse.
d.Del vestito, La fodera opposta al drappo.
e. Fortificazione a rovescio, (proposta dal canonico Donato Rossetti, in fol. Torino, 1678), Quella che traspone tutti gli ordinari saglienti a rientranti, e viceversa. Sarebbe una bizzarria, se in talune circostanze non fosse voluta da ragioni eccezionali; come appunto disegnò il Sangallo, alla cortina lunghissima della moderna porta Angelica, per non mettere minaccioso di mezzo, tra Belvedere e Santangelo, un baluardo sporgente. Di ciò si è pur detto alle due voci Baluardo ritirato.
d. Tiro di rovescio, Quello che, per via di rimbalzi, mira a battere non di fronte, o all'esterno; ma alle spalle, o all'interno.

Rubala
Specie di elmo medioevale, liscio, greve, e rozzo; proprio di milizia raccogliticcia.

Rubaldo
Ciascun soldato della più vile ed abbietta milizia, raccolta sotto parvenza di elmaccio grossiero, pei cui fatti tristi venne a tale la loro fama, che pessima suona infino a noi la derivazione di Ribalderia e di Ribaldo.


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