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LEGGE 12 settembre 2025, n.131 .
Disposizioni per il riconoscimento e la promozione delle zone montane.
(estratto)
Art. 15. Disposizioni in materia di limiti all’esercizio dell’attività venatoria nei valichi montani
1. Il comma 3 dell’articolo 21 della legge 11 febbraio 1992, n.157, è sostituito dal seguente:
« 3 . Sui valichi montani attraversati dalle rotte di migrazione dell’avifauna in misura rilevante e che, per la loro conformazione orografica caratterizzata da un significativo dislivello tra il punto di valico, sito ad almeno 1.000 metri di quota, e i due contrafforti montuosi vicini, comportano un apprezzabile restringimento lungo un passaggio obbligato delle medesime rotte di migrazione, per una distanza di 1.000 metri dai valichi stessi, individuati su base cartografica e con apposite tabelle, con decreto del Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica, di concerto con il Ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, da adottare entro centottanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente disposizione, previa intesa in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, sentiti l’ISPRA e il Comitato tecnico faunistico-venatorio nazionale, sono istituite, ove non già esistenti, zone di protezione speciale nelle quali l’attività venatoria è consentita nei limiti e alle condizioni stabiliti dalle regioni ai sensi dell’articolo 3 del decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare 17 ottobre 2007, pubblicato nella G azzetta Ufficiale n. 258 del 6 novembre 2007. Nelle more dell’adozione del decreto di cui al primo periodo, l’attività venatoria è consentita, secondo i princìpi stabiliti dalla Corte costituzionale nella sentenza n. 254 del 20 dicembre 2022, nei limiti e alle condizioni suddetti sui valichi individuati dalle regioni e vigenti nella stagione venatoria 2023-2024 ».
NOTA:
Il problema dei valichi di montagna era molto sentito perché i soliti decerebrati diversamente abili anticaccia se ne erano usciti con le interpretazioni più assurde facendo diventare valico ogni piccola sella delle Alpi o dell'Appennino, in pratica consentendo la caccia solo nella pianura padana!
Qualche cosa di utile è stato detto perché si è stabilito che ai fini venatori il punto più basso del valico attraversato dalle rotte di migrazione degli uccelli (cioè: se al di fuori delle rotte non rientra nella legge) deve essere ad almeno mille metri sul livello del mare e che i contrafforti del valico devono essere tali da provocare un restringimento (io avrei aggiunto "ad imbuto") e che il divieto di caccia copre una estensione di 1000 metri, in proiezione sulla carta geografica, prima e dopo il valico.
Poi però si trattava di stabilire quali sono le rotte di migrazione e qui vi è stato lo sbragamento di chi legifera senza sapere che la burocrazia in molti settori è affidata a persone scelte a caso, con metodi politici, senza alcun controllo sulla preparazione di chi dovrà decidere, senza capire che i problemi tecnici e scientifici vanno decidere dagli scienziati (cioè da professori universitari) e non da dichiara di essere esperto.
Il leggere la parte sopra riportata in corsivo fa venire conati di vomito perché si prevede di buttar via valigiate di euro per acquisire il parere di un centinaio di persone che non garantiscono in alcun modo di essere esperte ed equilibrate.
Nel mondo attuale in cui i saggi scoprono che la rovina della nostra civiltà è dovuta all'eccesso di regole errate e sempre in ritardo rispetto alla rapidità dell'evoluzione delle conoscenze, qualsiasi politico saggio che legge quello sproloquio contento in una decina di righe, avrebbe il dovere di mettersi di fronte allo specchio e chiedersi: ma che minchia di Stato o di Europa abbiamo creato se per saper dove passano gli uccelli quando vanno a svernare a sud (o ne ritornano), occorre un mostruoso baraccone burocratico che non farà mai chiarezza, ma solo confusione? È mai possibile che per stabilire dove passa qualche branco di uccelli ci vuole lo stesso impegno richiesto per fare il ponte di Messina? È possibile che si perda tempo con questi baracconi per regolare un problema che ormai riguarda ben pochi cacciatori? Non credo proprio che sarebbe un problema prendere uno dei tanti atlanti delle rotte migratori, vedere i valichi sul loro percorso e vietare la caccia agli uccelli in un raggio di mille metri da essi?
E poi si sono dimenticati di sentire un sessuologo per stabilire la differenza fra uccello e uccello!
20 sett. 2025
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