Enciclopedia delle armi - a cura di Edoardo Mori
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La gelatina balistica

gelatina balistica

Per poter studiare gli effetti dei proiettili sul corpo umano sono state sperimentate delle sostanze che si comportano come i tessuti del corpo umano e, in particolare, come il muscolo.
Una delle sostanze che hanno dimostrato di corrispondere sufficientemente alle necessità degli studiosi è il sapone balistico, costituito da uno speciale sapone alla glicerina in una determinata composizione e che rimane deformato al passaggio del proiettile, così da consentire la valutazione della cavità temporanea. Il sapone è molto più comodo da usare di altre sostanze perché non richiede apparecchiature fotografiche e tecniche speciali per visualizzare gli effetti del proiettile; basta fare una sezione del blocco. Come suo sostituto è stato usato un blocco di argilla, alquanto più consistente.
Per stabilire semplicemente la penetrazione di un proiettile si può usare un contenitore pieno di segatura bagnata oppure di carta bagnata. La carta deve essere ben inzuppata di acqua in modo che l'acqua superflua coli spontaneamente senza esercitare pressione.
La sostanza di elezione è però la gelatina balistica la quale invece è elastica, si espande al passaggio del proiettile e poi ritorna allo stato iniziale, consentendo di trarre conclusioni sia sulla cavità temporanea che su quella permanente. Mediante lo studio delle linee di frattura radiali attorno al tramite del proiettile si può dedurre la cessione di energia lungo di esso e la misura della cavità temporanea (studi di Knappworst).
Il comportamento del proiettile varia però a seconda della composizione della gelatina (più o meno acqua e sostanza solida), sullo stato iniziale del blocco che varia con la temperatura e la “stagionatura”; quindi i risultati degli esperimenti sono comparabili solo se sono identiche le condizioni iniziali.
La gelatina è una sostanza solida ma non compatta, che assume la forma del recipiente che la contiene, e conserva consistenza molliccia ed elastica. Le gelatine hanno origine animale o vegetale (gelatina di ossa, di agar, di frutta). La gelatina di ossa si prepara mediante una idrolisi acida o basica dei residui della pelle e dell'osseina. Si ha così una degradazione delle proteine con conseguente diminuzione del loro peso molecolare. La soluzione ottenuta viene accuratamente purificata e desalificata; la si concentra sotto vuoto e la si fa rapprendere in fogli che possono essere completamente privati dell'acqua per ulteriore essiccamento, ciò che permette di ottenere la gelatina in polvere. La proprietà più caratteristica è il rigonfiamento con acqua fredda, con un aumento di volume molto spiccato (sino a mille volte). La gelatina si scioglie in acqua bollente e solidifica per raffreddamento. Insolubile nei solventi organici, ha le proprietà chimiche delle proteine e può essere conservata secca per molto tempo in ambiente sterile. Ha usi alimentari: serve infatti come alimento e come chiarificatore del vino e delle bevande alcooliche, poiché precipita dalle soluzioni acquoso-alcooliche trattenendo le impurità in sospensione. È usata anche nell'industria come livellatore di superfici e regolatore di grandezza delle particelle oltre che come supporto. Le gelatine vegetali si ottengono di solito dalle alghe e sono in genere dei derivati dall'acido alginico. Hanno impieghi analoghi alle gelatine animali. I preparati translucidi a base di acqua od olio sono usati in cosmetica per la composizione delle maschere per il viso e la preparazione di prodotti vari per la cura delle mani, di fissatori per capelli, ecc.: tali prodotti vengono chiamati gelées.

Negli USA viene impiegata la “Government-Gelatine” con solo il 10% di gelatina animale e a 4° di temperatura; in queste condizioni avrebbe lo stesso comportamento della muscolatura della spalla di maiali anestetizzati (e quindi rilassata).
In Europa si usa invece gelatina al 20% di sostanza solida e conservata a 15° di temperatura.
Importante è lo stabilire il grado di “gelatinibilità” della polvere impiegata e che, dal nome di chi lo ha ideato, si indica in gradi Bloom. Il grado Bloom indica il peso in grammi che deve avere uno punzone di acciaio per poter penetrare 5 mm in un blocco di gelatina che contiene il 6,67% di polvere e che è stato stagionato per 17 ore ad una data temperatura.
La gelatina usata in cucina ha 110-150 Bloom, gelatina pregiata commerciale 200-220 Bloom, la gelatina usata in balistica attorno ai 250 Bloom. Questa non è ricavata da cotenna ma da ossa e cartilagini.
I noti esperti europei Sellier e Kneubühl impiegano gelatina al 20% e a 220° Bloom, lasciata gonfiare in acqua fredda, riscaldata a 50° per scioglierla bene, versata nella forma e lasciata riposare ed indurire almeno 36 ore a 15°.
Il blocco standard usato ha le dimensioni di cm 15x15x30 per le armi corte e di cm 20x20x50 per le armi lunghe a canna rigata

La polvere è miscelata nella percentuale scelta in acqua calda ma non bollente fino a che non si scioglie. Alcuni aggiungono una goccia di olio di cannella o di olio di timo per ogni litro di acqua come conservante e chiarificante. Dato il volume di materiale è opportuno servirsi di un miscelatore per eliminare accuratamente ogni grumo; bisogna lasciar raffreddare lentamente in modo che eventuali impurità affiorino.
In frigo, a 0-5 gradi, si può poi conservare per circa una settimana.
Per toglierla dalla forma basta mettere questa in acqua calda per due o tre minuti.
Il blocco sformato viene avvolto in un sottile foglio di plastica e poi messo in un sacco di plastica per impedire eccessiva evaporazione che ne altererebbero le caratteristiche.
Quando si toglie dal frigorifero deve essere usata nel giro di un’ora. Il blocco può essere congelato ed allora si conserva parecchi mesi, ma va avvolto bene in plastica per evitare che evapori troppa acqua.
Informazioni dettagliate sull’uso del blocco di gelatina si trovano nel CD ROM “FBI Ammunition Data and Sniper Targets “ che può essere ottenuto dallo “FBI Ballistic Research Facility”.
Talvolta non si studia l'effetto del proeittile su di un corpo, ma l'effetto del corpo sul proiettile per studiarne le modificazioni che subisce. In tala caso non occorrono grandi spessori, ma sono sufficienti 4 cm di gelatina che già corirspondono a metà del corpo di un capriolo. Se si vuole simulare l'intero attraversamento del corpo occorrono circa 10 cm di gelatina per un capriolo, circa 30 cm per un daino e fino a 45 cm per un cervo.


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