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Per eseguire calcoli di questo tipo occorre perciò apprendere come calcolare
il valore di P, cosa abbastanza facile.
Ogni arma a palla, anche se provata al banco, non è in grado di concentrare
i proiettili in un unico punto, ma li disperde attorno al punto mirato entro
un'area di dispersione che possiamo assumere come circolare. Se il centro
del bersaglio e il centro del circolo di dispersione non coincidono, ciò
significa che vi è un difetto da correggere nel sistema di puntamento.
La dispersione naturalmente aumenta, in modo poco più che proporzionale, con
l'aumentare della distanza dell'arma dal bersaglio; aumenta inoltre quando
al fattore meccanico si aggiunge quello umano: ogni tiratore, a seconda
della sua abilità, del suo stato psicofisico, a seconda delle circostanz
ambientali, concentrerà più o meno i colpi sul bersaglio.
Questa dispersione del tiro può essere valutata con metodi statistici.
Di norma lo studio della dispersione del tiro con artiglierie sul terreno, e
quindi rispetto a bersagli orizzontali, in cui i tiri presentano una
dispersione ellittica, essendo la dispersione maggiore in lunghezza che in
larghezza. Noi invece ci vogliamo occupare solo del tiro contro bersagli
verticali ove la dispersione, come si è detto, può ritenersi circolare e
quindi sarà sufficiente, per i successivi calcoli, di individuare lo scarto
quadratico medio dei singoli proiettili rispetto al centro della rosata.
Supponiamo di avere sparato dieci colpi contro un bersaglio e di aver ottenuto
la rosata di figura 1.
Per prima cosa occorre individuare il centro medio della
rosata. Ciò si può ottenere in modo empirico tracciando prima un asse orizzontale
in modo che vi siano metà dei colpi sopra e metà dei colpi sotto di esso, e poi
un asse perpendicolare al primo che lasci metà dei colpi a sinistra e metà dei
colpi a destra: il punto d'incontro rappresenta il centro ideale della rosata.
Per calcolare ora lo scarto quadratico medio, vale a dire la media dei
quadrati delle deviazioni di ogni singolo colpo dal centro medio, occorre
misurare la distanza di ogni colpo dal centro medio ed elevare il valore
trovato al quadrato. La radice quadrata della media dei valori così trovati
ci darà il valore M ricercato.
Invece di misurare la distanza dal centro ideale di ogni colpo, si può, più
semplicemente, come nell'esempio di figura 1, calcolare lo scarto di ogni valore
di X e di Y rispetto al valore X-Y del centro medio e poi estrarre la radice
quadrata della somma dei loro quadrati, con normale applicazione del teorema di
Pitagora.
Nell'esempio si avrebbe che le coordinate del centro medio sono X = 35,6 e Y = 26,5
e che le coordinate dei singoli colpi, la differenza D dal valore medio, i loro
quadrati, avrebbero i seguenti valori:
X D D² Y D D² 32 3,6 12,96 19 7,5 56,25 41 5,4 29,16 21 5,5 30,25 33 2,6 6,76 26 0,5 0,25 42 6,4 40,96 28 1,5 2,25 28 7,6 57,76 31 4,5 20,25 36 0,4 0,16 33 6,5 42,25 28 7,6 57,76 22 4,5 20,25 37 1,4 1,96 24 2,5 6,25 41 5,4 29,16 32 5,5 30,25 38 2,4 5,76 29 2,5 6,25 356 242,4 265 214,5da cui si ricava direttamente lo scarto quadratico medio per X = 24,24 e per Y = 21,45.
Per comprenderne il significato si pensi ad un'arma che spara una serie di colpi dal punto O in direzione OX
B O -----------------|-----|----|------X a aIl punto medio di caduta sia B; se si prendono in esame due strisce di terreno prima e dopo il punto B e se a è piccolo, in esse si riscontrano pochi colpi e quindi la probabilità di colpire quella striscia è piccola e la maggior parte dei colpi cadrà fuori di essa. Per un certo valore di a vi saranno tanti colpi fuori della striscia quanti entro di essa. A questo punto la probabilità che un proiettile cada entro la striscia è pari a 0,5 e cioè ad un colpo su due. Questo valore a corrisponde al parametro S e il valore 2S indica la larghezza di una striscia di terreno posta simmetricamente a lato del punto medio e che ricomprende la metà dei colpi sparati che si trovano più vicini al punto medio, la metà dei punti migliori.
Il calcolo della distribuzione dei colpi all'interno di un cerchio,
stabilito il valore di S, è un po' complicato in quanto occorre far
riferimento ad un valore di P dato dalla funzione
Più semplicemente il valore di P in funzione del valore K può essere ricavato dalla seguente tabella.
K P K P K P 0,1 0,002 2,1 0,633 4,1 0,978 0,2 0,009 2,2 0,667 4,2 0,982 0,3 0,020 2,3 0,700 4,3 0,985 0,4 0,036 2,4 0,730 4,4 0,988 0,5 0,056 2,5 0,759 4,5 0,990 0,6 0,079 2,6 0,785 4,6 0,9919 0,7 0,106 2,7 0,810 4,7 0,9934 0,8 0,136 2,8 0,832 4,8 0,9947 0,9 0,168 2,9 0,852 4,9 0,9958 1 0,203 3 0,871 5 0,9966 1,1 0,240 3,1 0,888 5,1 0,9973 1,2 0,279 3,2 0,903 5,2 0,9979 1,3 0,319 3,3 0,916 5,3 0,9983 1,4 0,360 3,4 0,928 5,4 0,9987 1,5 0,401 3,5 0,938 5,5 0,9990 1,6 0,441 3,6 0,948 5,6 0,9992 1,7 0,482 3,7 0,956 5,7 0,9994 1,8 0,521 3,8 0,963 5,8 0,9995 1,9 0,560 3,9 0,969 5,9 0,9996 2 0,597 4 0,974 6 0,9997Dalla tabella si vede che per R = S e quindi K = 1, un cerchio con raggio eguale ad S contiene il 20,3% dei colpi; un cerchio con raggio pari a 2S, e quindi con K = 2, il 59,7% dei colpi, e così via.
Si potranno quindi risolvere i seguenti problemi relativi a bersagli circolari.
1) Quale raggio ha il cerchio che contiene il 50% e il 75% dei colpi, data
la rosata di figura 1?
Soluzione:
R(50) = 1,7456 · S = 1,4756 · 3,22 = 5,62 cm
R(75) = 2,4686 · S = 2,4686 · 3,22 = 7,95 cm
2) Con una pistola sono stati sparati numerosi colpi contro un bersaglio con
10 zone (anelli) aventi raggio 4, 8, 12, 16, 20, 24, 28, 36, 40 cm. e si è
contato che entro il cerchio di 20 cm è caduto circa il 60% dei colpi.
Quale è il valore di S e quale percentuale di colpi è caduta nei singoli
cerchi?
Soluzione:
Dalla tabella si vede che per P = 60 si ha K = 2; il valore di S sarà dato
dal rapporto R/K e quindi da 20/2 = 10 cm. Si procederà poi al calcolo di
K per i vari raggi e da esso a quello delle relative percentuali; le
percentuali dei singoli anelli si otterranno poi per differenza.
3) Nel problema n. 2 si voglia stabilire la percentuale di colpi in un determinato
anello del bersaglio.
Soluzione:
Sarà sufficiente determinare la percentuale relativa ai due cerchi che
delimitano l'anello e fare la differenza. Se, ad esempio, il cerchio interno ha
raggio R = 3S e quello esterno R = 4S, si ricava che la percentuale sarà data da
97,4% - 81,7% = 10,3%.
Se occorre conoscere la percentuale di colpi in un solo settore del cerchio o
dell'anello, sarà sufficiente dividere i risultati trovati per il rapporto tra
cerchio e settore; se, ad esempio, il settore è sotteso da un arco di 36º la
percentuale dei colpi ad esso relativa sarà di 1/10 di quella calcolata per il
cerchio di 360º.
4) Se S = 4 cm quale percentuale di colpi contiene un cerchio con raggio 10 cm ?
Soluzione:
K sarà eguale a 10/4 e cioè 2,5 da cui si ricava P = 0,75%, vale a dire che un
colpo su 4 uscirà dal cerchio.
Si osserva in proposito che conoscendo la percentuale di colpi all'interno di un
determinato cerchio, si può direttamente calcolare S senza dover misurare i
singoli scarti di ogni colpo; dalla percentuale infatti si risale a K e il
rapporto R/K ci darà il valore di S. Ancora più semplicemente si potrà tracciare
il cerchio contenente il 20% dei colpi per ottenere R = S.
In molti casi però il tiratore si trova di fronte non figure geometriche quali
il bersaglio da tiro a segno, ma figure irregolari e asimmetriche, come la sagoma
di un veicolo o di un uomo, rispetto a cui non è facile eseguire il calcolo
matematico sopra esposto.
In tali casi si ricorre alla cosiddetta «rete di dispersione di Gauss» illustrata
in figura 2,
la quale consiste di un quadrato di lato pari a 10S, suddiviso in
quadratini aventi lato 0,5S, per ciascuno dei quali è calcolata la percentuale
di probabilità di colpirlo (i valori indicati in ogni quadratino vanno divisi
per 100!). Se la probabilità di colpire una striscia orizzontale o verticale,
non limitata in lunghezza e larga 0,5S, è pari, ad esempio al 13,2% (vedi
strisce centrali), la probabilità di colpire il quadrato formato dal loro incrocio
sarà dato, secondo le regole del calcolo della probabilità nell'ipotesi di più
eventi indipendenti, da 13,2 · 13.2 = 1,74%, come per l'appunto sta scritto nei
quadratini centrali.
Per calcolare la probabilità di colpire un determinato bersaglio, sarà quindi
sufficiente disegnare la sagome del bersaglio nella stessa scala usata per la
rete di Gauss (in figura, usando carta millimetrata, 1 cm = 0,5S) e poi
sovrapporre la sagoma facendo coincidere il suo centro con il centro della rete.
La somma delle percentuali dei quadratini coperti darà la percentuale di
probabilità di colpire quel bersaglio. Se la sagoma copre un quadratino solo in
parte, il valore di esso verrà ridotto percentualmente.
Se poi la sagoma viene spostata di un lato di un certo numero di quadratini, si
otterrà la percentuale di probabilità per il caso in cui il centro medio della
rosata sia spostato rispetto al centro del bersaglio. Per conoscere infine verso
quale punto del bersaglio irregolare occorre mirare per ottenere la massima
probabilità di colpirlo, bisognerà procedere per tentativi, spostando la sagoma
sulla rete fino ad ottenere il valore massimo di probabilità.
Il metodo esposto consente di risolvere eleganti problemi di un certo interesse per la balistica giudiziaria (anche se i giudici hanno bisogno di certezze e non di probabilità).
Accade abbastanza spesso che il feritore di una persona affermi di aver sparato
ai piedi della stessa oppure di lato e di averla colpita in punti vitali per
sbaglio; il calcolo delle probabilità consente di valutare l'attendibilità della
dichiarazione, specialmente quando l'arma presenta una notevole dispersione dei
colpi. In alcuni casi si potrebbe tenere conto anche della abilità nel tiro dello
sparatore, ma bisognerebbe avere la certezza che egli durante le prove di tiro
spari effettivamente secondo le sue possibilità.
Per risolvere il quesito si procederà quindi a determinare il valore di S
dell'arma (o del tiratore) alla distanza del caso e si abbia, ad esempio, che a
50 metri S = 30 cm.
Allora ogni lato di un quadratino corrisponderà a 15 cm e, per una sagoma umana
di normale corporatura, si potrà disegnare il contorno come in figura. Se lo
sparatore afferma di aver sparato ai piedi della vittima, la sagoma andrà
sovrapposta sulla rete il modo che il centro della rete si trovi in corrispondenza
dei piedi. La probabilità di colpire il corpo al tronco sarà data dalla somma dei
valori dei quadratini coperti dal tronco e cioè 0,32 + 0,32 + 0,16 + 0,16 + 0,08
+ 0,08 + 0,03 + 0,03 .... ecc. con i quadratini coperti parzialmente, ottenendosi
una percentuale di circa 1,4%; vale a dire che su 100 colpi sparati in quelle
condizioni solo 1 o 2 potevano colpire il tronco nonostante che lo sparatore
avesse mirato ai piedi. Quindi la versione dello sparatore è appena accettabile.
Se invece la vittima fosse stata raggiunta al capo, la probabilità di colpirlo
scenderebbe a meno dello 0,01%, decisamente inverosimile.
La validità del metodo trova conferma eseguendo il calcolo in via puramente matematica. A tal fine inseriamo la sagoma, come in figura 3, in un settore di anello circolare, usando una scala per cui sia S=30 cm. Il valore ricavato è anche in questo caso pari allo 1,4%.
Raggio R = 150 cm Raggio r = 75 cm KR = 150 : 30 = 5 Kr = 75 : 30 = 2,5 P5 = 99,66 P2,5 = 75,90 99,66 - 75,90 = 23,97% 360 : 21º = 17 23,97 : 17 = 1,4%
La precisione del calcolo della probabilità dipende dalla precisione con cui è
stato calcolato il valore S, precisione che più aumenta quanto più ampia la
serie di colpi sparati. Affinché i risultati però non risultino falsati da
tiri anormali occorre escludere dalle serie di colpi quelli cosiddetti
anomali, cioè quelli che per imprevedibili fattori (errore del tiratore,
difetto della carica o del proiettile, ecc.) si discostano da quelli che
derivano invece dalle normali irregolarità del tiro.
In via approssimativa si considera anomalo quel colpo che in una serie di
colpi non supe-riore a 10 ha uno scarto superiore a 5S e, in una serie
superiore a 10 colpi, ha uno scarto superiore a 6S.
Un calcolo più preciso può farsi usando il fattore di anomalia di Chauvenet
il cui uso è il seguente.
Prima di tutto si calcola il valore di S sui dati relativi ad un certo
numero di colpi sparati, come spiegato all'inizio. Poi si controlla se vi
sono scarti il cui valore sia superiore al prodotto di y·S in cui y è il
fattore di anomalia di Chauvenet, correlato al numero di colpi sparati,
secondo la seguente tabella:
nr y 4 2,27 5 2,43 6 2,57 7 2,67 8 2,76 9 2,84 10 2,91 12 3,02 20 3,32Se ve ne sono, questi sono considerati tiri anomali e vengono esclusi, rifacendosi poi da capo il calcolo di M ed S. Nella rosata di figura 1 si avrebbe, ad esempio, 2,91 x 3,22 = 9,3 cm; siccome nessun colpo ha una distanza maggiore dal centro della rosata, vuol dire che non vi sono tiri anomali.
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