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Efficacia e precisione delle armi da fuoco antiche |
Pochi hanno le idee chiare sulla efficacia delle armi da fuoco antiche,
sulla loro precisione, resistenza ed affidabilità. La cultura sul
punto è affidata ai romanzi di Salgàri e Karl May, in cui
ogni arma colpisce infallibilmente anche un chiodo, a qualsiasi distanza,
e alla mitologia del Far West che si è letteralmente inventata
tecniche di tiro, modi di portare la pistola, fondine, tiratori eccezionali
fulminei ed infallibili, duelli, e tutta una mentalità pseudoeroica
da fumetto assolutamente inesistenti. L’esperimento venne iniziato con quattro fucili nuovi e si spararono
con ciascuno più di diecimila colpi senza che si verificasse alcun
cedimento delle canne. Gli esperimenti vennero sospesi nel corso della
rivoluzione francese e ripresi dallo stesso Monfort qualche anno dopo
nel 1805. Vennero ritrovarti persino due dei fucili usati nei primi esperimenti.
Le canne risultarono ancora in buono stato; l’acciarino era un po’
usurato e si sostituì la martellina. Le statistiche di questo esperimento riferiscono che furono usate 159
pietre focaie e quindi una pietra ogni 28 colpi. La polvere bruciò
nello scodellino per 277 volte senza riuscire ad infiammare la carica,
vale a dire che fece cilecca una volta su 16. Però per ben 799
volte, e cioè una volta su sei, l’acciarino fece cilecca
totale senza riuscire neppure ad accendere la polvere nello scodellino. Qualche anno dopo il problema venne nuovamente affrontato perché i militari si lamentavano per il numero eccessivo di spari mancati. Una commissione provò a vedere che cosa succedeva con una buona manutenzione dell’arma: cambio della pietra ogni 30 colpi, lavaggio della canna ogni 60 colpi, revisione dell’acciarino ogni 300 colpi. Risultato: una volta su 10 cilecca totale, una volta su 20 cilecca parziale. Alla fine si adottarono le modifiche per migliorare l’acciarino proposte dal col. Cotty., ma con scarsi risultati. Dai dati di arsenale dell’epoca napoleonica relativi alle parti di ricambio, si scopre che per ogni 1000 fucili si tenevano in magazzino 4 acciarini completi, 10 canne nuove, 20 baionette, 20 scodellini, 30 grilletti, 30 viti di coda, 70 copriscodellini, 80 casse, 100 viti per le ganasce, 150 cani. Si vede quindi che i danni alle canne erano relativamente rari, specie se si considera che essi erano dovuto di solito non a cedimento, ma a errore nel caricamento. Per le carabine le parti di ricambio erano la metà, per le pistole un terzo. Questo si spiega con il fatto che le pistole erano già all’epoca
ben poco usate stante loro mancanza di precisione. Dice un militare dell’epoca
che a 10 passi di distanza ci volevano più colpi per riuscire a
colpire una persona. Circa la precisione delle armi della stessa epoca disponiamo di esperimenti
fatti in Prussia e ad Hannover nel 1829. I soldati sparavano contro un
tavolato di legno di abete dello spessore di 2,4 cm e delle dimensioni
di metri 7,5 di lunghezza e 1,83 di altezza. Sul tavolato vi era poi un
bersaglio largo m 1,25 e alto m. 1,83 e i tiratori dovevano cercare di
colpirlo. |
Tipo arma | Distanza/passi | Colpi sul tavolato |
Colpi sul bersaglio | Minuti per 10 spari | ||
A segno | Passanti | A segno | Passanti | |||
Fucile dello Jägerkorp | 100 | 93 | 92 | 68 | 68 | 18 - 26 |
200 | 87 | 85 | 49 | 47 | 11 - 22 | |
300 A | 72 | 56 | 31 | 30 -37 | ||
400 A | 53 | 29 | 20 | 28 - 37 | ||
Fucile da fanteria prussiano | 200 | 62 | 62 | 21 | 21 | 5 -8 |
300 | 36 | 36 | 4 | 4 | 6 | |
200 A | 66 | 66 | 21 | 21 | 6 | |
300 A | 30 | 29 | 7 | 7 | 6 | |
Nota: A = con arma appoggiata nella parte anteriore |
Tipo di fucile | Distanza in passi | Su 100 colpi vanno a segno circa | |
senza appoggio | con appoggio | ||
Fucile inglese con pezzuola |
100 | 100 | 100 |
150 | 70 - 75 | 90 - 95 | |
200 | 40 - 45 | 80 - 90 | |
300 | 30 - 33 | 60 - 70 | |
400 | - | 35 - 40 | |
Moschetto inglese | 100 | 66 - 70 | 100 |
150 | 50 - 60 | 90 - 95 | |
200 | 25 - 30 | 85 - 90 | |
300 | 20 - 25 | 45 - 50 | |
400 | - | 30 - 35 | |
Carabina rigata di Hannover |
100 | 100 | 100 |
150 | 70 - 80 | 95 - 100 | |
200 | 50 - 55 | 90 - 95 | |
300 | 40 - 45 | 70 - 75 | |
400 | - | 60 - 65 |
Gli esperti dell'epoca calcolavano che circa il 15% dei moschetti non
riuscisse a sparare in combattimento per problemi vari di accensione e che
in combattimento a 90 metri di distanza, tra cilecche, agitazione, errori
nel caricamento e fumo, con una salva di 100 moschetti si poteva sperare
in 15 nemici colpiti. La velocità iniziale della palla doveva aggirarsi attorno ai 300 ms e si calcolava che non fosse più micidiale oltre i 270 metri. Una salva di fucilieri contro truppe ammassate a 180 metri di distanza portava a pochi feriti. Scrive un militare del 1814: La Brown Bess difficilmente riesce a colpire un uomo oltre 90 metri. Il soldato che viene colpito a 130 metri è uno sfigato e oltre i 180 metri nessun soldato è mai stato colpito! In effetti i fucilieri non sparavano mai a distanza maggiore di 180 metri e il risultato non era dovuto alla precisione dell'arma, ma alla intensità di fuoco. Si calcola che a Waterloo un battaglione di 500 uomini con moschetto, disposto su tre righe e con un fronte di 150 metri, riusciva a sparare 1000-1500 colpi al minuto e quindi 6-10 palle per ogni metro di fronte. Attorno al 1800 Piccard in Francia fece degli studi statistici sulla rosata a 150 metri sparando con arma in appoggio ed ottenne uno spostamento verticale di 75 cm e laterale di 60 cm. Esperimenti di tiro fatti con soldati esperti "sotto pressione" per simulare condizioni di combattimento, contro un bersaglio di 3 x 1,75 metri, diedero i seguenti risultati: |
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Le statistiche di tiro contro un reparto di cavalleria diedero i seguenti risultati:
Si concluse che in via teorica un battaglione di 500 uomini che riusciva a sparare 1000 colpi al minuto su di un fronte di 90 metri, poteva sperare in almeno 500 colpi a bersaglio. In pratica però non si raggiungevano questi livelli. La carabina con canna rigata (mentre il moschetto era ancora a canna liscia) era più precisa ma la gittata utile era più o meno la stessa, come dimostrato da esperimenti con il fucile inglese Baker (180 metri al massimo, anche se tiratori scelti potevano essere ancora pericolosi fino a 270 metri).
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